Firmato Monti

Hello carissimi amici. Come state? Io abbastanza bene dai, non mi posso affatto lamentare. L’università continua e con il russo penso proprio che ci dovrò sbattere la testa. Una lingua piuttosto ardua ma ammetto che la sonorità mi ha sempre affascinata. In tutto questo come vedete sto proseguendo con le interviste, le letture, i video IGTV e prossimamente… le dirette! Sono davvero molto contenta di avere questa opportunità e mi auguro che possiate seguirle anche voi. Ma veniamo al dunque… Oggi vi parlo di Firmato Monti. 

 Buona lettura!

 BIOGRAFIA: Non ho altri libri alle spalle, né esperienze esaltanti. Sono uno studente di filologia moderna, quindi l'ambito letterario è sempre stato per me molto importante: lettore accanito, ho come riferimenti letterari maggiori i grandi naturalisti ottocenteschi e le due indissolubili figure di spicco del tardo novecento: Eco e Borges. Sono anche un lettore e appassionato di teorie semiotiche e semiologiche, cui tento, goffamente, di dare attuazione nei miei scritti.
 Ed ora via con le domande!

 CHIARA: Da quanto tempo sei nel mondo della scrittura?

 FIRMATO: Non credo di esserlo ancora; scribacchio da quando avevo pochi anni. Conservo tuttora un mio romanzo scritto a pennarello in quarta elementare (oltre 40 pagine), intitolato 'Gocce di sangue americano' e ed è la mia unica opera oltre ad 'Alice'.

 CHIARA: Essere scrittore e vivere di scrittura secondo te è facile? 

FIRMATO: La questione è estremamente complicata, specie perché, sbilanciandosi in favore di una risposta, si rischia di farsi portavoce di posizioni egualmente false, per quanto antitetiche. Affermare che non sia facile alimenta quel canto degli inetti (fra i quali certo io non posso non riconoscermi) che degenera in 'è tutto un complotto. Io avevo il romanzo del secolo e ha venduto 1000 copie, com'è possibile?'. D'altro canto affermare che sia facile e che 'se sei meritevole e ci credi verrai premiato' è, a mio dire, eccessivamente buonista. Ergo: da una parte un aspirante autore deve avere contezza dei principali fenomeni linguistici (oltre alla grammatica, ovviamente), deve leggere e deve confezionare un prodotto ineccepibile per avere successo. Ma quantificare o prevedere matematicamente il proprio successo autoriale è impossibile, anche qualora si avesse scritto il più ingente capolavoro degli ultimi secoli.

 CHIARA: Quali sono i generi letterari che ti hanno formato? 

 FIRMATO: Invero molti, leggo moltissimo e soprattutto leggo cose molto diverse, di cui non faccio un elenco per non tediare te e i tuoi lettori. Posso riconoscere, in Alice, influenze che vanno dal giallo-thriller americano di Donald Bain e John Grisham, all'ironia di Benni, all'inscindibile coppia di scrittori del '900 di cui uno dei due fu il colpevole del libro più importante dell'altro: Borges e Eco. Quanto a quest'ultimo, in special modo, credo abbia esercitato molta influenza sul mio modo di scrivere. E, dopo questa, spero di non attirarmi qualche maledizione dall'oltretomba...
 CHIARA: Pensavi di arrivare alla pubblicazione?

 FIRMATO: No. L'ho mandato 'per gioco' a una casa editrice in un cui post mi sono imbattuto su Facebook, la Lupi Editore. Con grande sconcerto, la mia proposta è stata accettata. Quando ho visto che mi venivano offerti soldi per pubblicare (e non chiesti, come avrei giurato succedesse), mi son detto: 'ne vale la pena'. Ho ulteriormente lavorato e mi sono ulteriormente impegnato ed ecco frutto del lavoro: Alice. 

 CHIARA: Un augurio agli aspiranti scrittori

 FIRMATO: A loro auguro che possano scrivere ed essere soddisfatti di ciò che scriveranno e che vendano bene. Guardando al mio interesse, però, mi auguro che muoiano tutti: sono davvero troppi. Siamo davvero troppi. 

 CHIARA: Come è nato il titolo? 

FIRMATO: Dirtelo svelerebbe il finale. Comunque amo questo nome. Diciamo così. 

 CHIARA: Se tu dovessi scegliere a quale personaggio sei più legato... Chi sceglieresti? Perché?

 FIRMATO: Ad Alice, perché ne sono innamorato. Ovviamente. 

 CHIARA: Come mai la scelta è incentrata sul destino? 

 FIRMATO: Perché è un argomento affascinante e mai esaurito. Lo diceva Kant: si può parlare del destino affermando tutto e il contrario di tutto. E quindi il mio non è che uno dei racconti dei ragazzi che attorno al fuoco cercano di farsi paura. 

 CHIARA: Vorrei che svelassi qualche cosa di più sul passato di Alice e Martine. 

 FIRMATO: Assolutamente no! Alice e Martine nascono e muoiono come e dove voglio io. E sono entrambe nate a pagina 1 del mio romanzo. Ciò che precede pagina 1 e di ciò che segue pagina 145, non le riguarda. 

 CHIARA: Ci saranno altri libri prossimamente? 

 FIRMATO: Certo che sì. Si prospetta un dittico di più 'robusta costituzione' rispetto ad Alice, una coppia di romanzi che abbracciano le tematiche sociali più terribili e crude che riguardano la nostra società: violenza di genere, spaccio, giovani che si perdono, immigrazione, passioni politiche che degenerano. Ci sarà tutto. Ma tutto sarà sottoposto alle leggi dell'Amore, ingrediente che non può mancare in un libro. E, soprattutto, tutto sarà sottoposto alla mia ironia.

 Ed eccoci qua giunti al termine di una nuova avventura. Ringrazio il gentilissimo autore per il tempo che mi ha dedicato. Molto puntuale e parecchio completo. Sono rimasta colpita da determinate risposte. Penso che ne rimarrete sorpresi anche voi. Fatemi sapere se ho avuto ragione. Alla prossima avventura. Kicca.

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