Hello carissimi amici lettori. Come state? Ormai siamo davvero molto vicini alla pasqua e sono iniziate le vacanze. Come passerete di bello questi giorni? Per quello che mi riguarda, oltre a proseguire le letture, mi sto organizzando per questa estate di fuoco all’università, dove dovrò dare davvero numerosi esami e mi prende davvero male. Ma un passo alla volta si può fare tutto. Il detto “Volere è potere” devo farlo divenire un vero e proprio mantra. Ma oggi vorrei riportarvi il mio pensiero su questa raccolta di poesie dove mi sono rispecchiata.
Buona lettura.
TITOLO: Ma tu non dormivi e non mangiavi grassi saturi
AUTORE: Martina Petrini
EDITORE: GPM edizioni
NUMERO PAGINE: 54
PREZZO: 9,00€ cartaceo; 2,00€ kindle
VOTO: 5/5
COMMENTO PERSONALE: Un viaggio introspettivo oserei dire piuttosto denso ma che è caratterizzato da un linguaggio davvero semplice e chiaro. Spesso, dal mio punto di vista, si tende ad evitare la poesia perché ritenuta pomposa e di difficile comprensione. Ma bisogna ricordare che poesia è libertà di espressione e non necessariamente composizione retorica e imposta. L’esempio è dato proprio dalla raccolta poetica scritta dalla giovane autrice. In queste poesie che hanno un filo conduttore davvero importante vi è la facilità di rispecchiarsi e riconoscersi. Nella lettura di queste poesie mi immaginavo le scene descritte e cercavo di capire che cosa potesse averla spinta alla scelta di tali immagini. La poesia che ho deciso di riportare in questa recensione è quella dal titolo DUBBIO. Cero di riportarla in modo fedele e poi vi spiego meglio la scelta.
“Voltarmi
O combattere?
E se non sarà facile
In che misura
Sarà colpa mia?
Contro il muro, contro i miei pensieri.
Solo pensieri.
Non mi muovo da qui.
Contro il muro, il mio cuore
Strizzato dalle costole.
Tu fai cadere la mia anima a terra,
goccia per goccia…
E poi ci scivoli.”
Ho citato questa perché mi rispecchia pienamente su tanti aspetti della mia vita. Sono una persona abbastanza insicuro, che vive nel dubbio costante e nella paura di sbagliare e deludere gli altri. Penso che chiunque possa sentirsi così e debba essersi sentito tale almeno una volta nella vita. Meglio esserne consapevoli non pensate?
Diciamo che non fossi cosciente del viaggio di autoconsapevolezza di Martina sino a che non le ho posto quelle domande. Questa raccolta è forte, potente, può lasciare l’amaro in bocca ma an che insegnare a risorgere dalle ceneri proprio come una fenice. Detto questo non posso fare altro che consigliarvela.
Ed eccoci giunti al termine di questa nuova avventura. Ringrazio davvero di cuore la gentilissima autrice per questa opportunità e cos’altro dire se non augurarle il meglio e di spronare voi a leggerla?
Alla prossima avventura.
Kicca
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