Hello carissimi amici e buon primo agosto. Io ho cominciato a fare due conti alla rovescia: uno riguarda il mio rientro a casa e l'altro il mio compleanno (praticamente l'11 agosto). Sono davvero felice di poter iniziare questo mese con una nuova intervista in quanto era davvero tanto tempo che non ne postavo una. Adesso mi cheto e lascio che siano le parole dell'autrice a farvi compagnia.
CHIARA: Come ti ha fatto sentire la conclusione di questa trilogia?
JADA: Nostalgica, sinceramente. Molto nostalgica. È un po' come se avessi tagliato il cordone ombelicale che mi legava a Jasmine, la protagonista dei miei ultimi tre romanzi. Però, allo stesso tempo, sento di essermi evoluta molto e di essere maturata tanto come persona da quando ho scritto "Il collegio", quindi è una separazione dal mio passato che, prima o poi, doveva avvenire. Sono soddisfatta, ad ogni modo, del risultato finale. Jasmine è un personaggio che non abbandonerò mai del tutto e che sarà sempre un po' con me.
CHIARA: Ho visto che da poco ti sei laureata nuovamente: in cosa più nello specifico?
JADA: Ho concluso molto felicemente il mio percorso con la laurea in Scienze Filosofiche, che sarebbe la magistrale specialistica di Filosofia. Ho un bel ricordo, tutto sommato, dei miei anni di università
CHIARA: Qual'é il filosofo che senti che è paragonabile all'essenza della tua vita?
JADA: Forse Nietzsche, perché sono stati in molti a non capirlo... e molti non lo capiscono tutt'ora!
CHIARA: Qual'é stata la parte più complessa da scrivere? Quali emozioni ti hanno segnata?
JADA: In generale, nella trilogia, quindi prendendo in considerazione tutti i libri della serie, la parte più complessa da scrivere a livello emotivo è stata la morte di Zara ne "L'alloggio", perché è come se fosse morta una persona alla quale anch'io mi ero, in un certo senso, affezionata. Le emozioni che mi hanno segnata sono state, quindi, dolore e tristezza. Per un po' di tempo mi ero immersa anch'io talmente tanto nella storia da sentirmi perduta come la protagonista che aveva perso la sua compagna.
CHIARA: Un augurio per chi sente che la speranza è vana.
JADA:Non si deve mai smettere di crederci. Magari i risultati non arriveranno subito, magari non si riuscirà per molto tempo a visualizzare gli obiettivi che si stanno raggiungendo, ma con il giusto tempo, pazienza e perseveranza, giorno dopo giorno, la giusta ricompensa arriva. Le cose belle hanno il passo lento.
CHIARA: Cosa ha colpito la protagonista nella scelta dell'attico?
JADA: Credo che Jasmine fosse attratta dal fatto di potersi sentire in una posizione alta come sentiva che stava andando la sua vita in quel periodo, perché si stava elevando a livello umano, culturale e lavorativo, quindi voleva "vivere in alto".
CHIARA: Quanto è stato difficile immedesimarsi nei panni di una bambina e di una mamma?
JADA: In realtà, non così difficile come me l'aspettavo. All'inizio credevo di sbagliare tutto e che la parte della maternità non sarebbe mai sembrata abbastanza realistica, ma poi mi sono confrontata con alcune amiche già mamme e mi hanno aiutato molto nella scelta di alcuni particolari della maternità di Jasmine. Il risultato lo lascio giudicare ai lettori.
CHIARA: Questa figura di Eva da dove ha avuto origine?
JADA:È una figura che ha fatto parte della mia vita per un periodo molto breve, ma abbastanza intenso da darmi l'ispirazione per concludere la trilogia ahahahah.
CHIARA: Alla fine quale sarà la sorte degli amici dirimpettai di Jasmine?
JADA: Preferisco che la immaginino i lettori
CHIARA: In pentola stanno bollendo altri progetti per un prossimo futuro?
JADA: A dire la verità, sto già scrivendo un nuovo libro, ma per ora è tutto top secret! Non vedo l'ora di poterne parlare!
Ed eccoci qua alla fine di questa intervista. Stavo pensando di raccogliere anche le vostre domande e magari fare 4 chiacchiere in diretta direttamente con l'autrice. Che cosa ne pensate come idea? Io la trovo davvero interessante come idea.
Alla prossima
Kicca
CHIARA: Come ti ha fatto sentire la conclusione di questa trilogia?
JADA: Nostalgica, sinceramente. Molto nostalgica. È un po' come se avessi tagliato il cordone ombelicale che mi legava a Jasmine, la protagonista dei miei ultimi tre romanzi. Però, allo stesso tempo, sento di essermi evoluta molto e di essere maturata tanto come persona da quando ho scritto "Il collegio", quindi è una separazione dal mio passato che, prima o poi, doveva avvenire. Sono soddisfatta, ad ogni modo, del risultato finale. Jasmine è un personaggio che non abbandonerò mai del tutto e che sarà sempre un po' con me.
CHIARA: Ho visto che da poco ti sei laureata nuovamente: in cosa più nello specifico?
JADA: Ho concluso molto felicemente il mio percorso con la laurea in Scienze Filosofiche, che sarebbe la magistrale specialistica di Filosofia. Ho un bel ricordo, tutto sommato, dei miei anni di università
CHIARA: Qual'é il filosofo che senti che è paragonabile all'essenza della tua vita?
JADA: Forse Nietzsche, perché sono stati in molti a non capirlo... e molti non lo capiscono tutt'ora!
CHIARA: Qual'é stata la parte più complessa da scrivere? Quali emozioni ti hanno segnata?
JADA: In generale, nella trilogia, quindi prendendo in considerazione tutti i libri della serie, la parte più complessa da scrivere a livello emotivo è stata la morte di Zara ne "L'alloggio", perché è come se fosse morta una persona alla quale anch'io mi ero, in un certo senso, affezionata. Le emozioni che mi hanno segnata sono state, quindi, dolore e tristezza. Per un po' di tempo mi ero immersa anch'io talmente tanto nella storia da sentirmi perduta come la protagonista che aveva perso la sua compagna.
CHIARA: Un augurio per chi sente che la speranza è vana.
JADA:Non si deve mai smettere di crederci. Magari i risultati non arriveranno subito, magari non si riuscirà per molto tempo a visualizzare gli obiettivi che si stanno raggiungendo, ma con il giusto tempo, pazienza e perseveranza, giorno dopo giorno, la giusta ricompensa arriva. Le cose belle hanno il passo lento.
CHIARA: Cosa ha colpito la protagonista nella scelta dell'attico?
JADA: Credo che Jasmine fosse attratta dal fatto di potersi sentire in una posizione alta come sentiva che stava andando la sua vita in quel periodo, perché si stava elevando a livello umano, culturale e lavorativo, quindi voleva "vivere in alto".
CHIARA: Quanto è stato difficile immedesimarsi nei panni di una bambina e di una mamma?
JADA: In realtà, non così difficile come me l'aspettavo. All'inizio credevo di sbagliare tutto e che la parte della maternità non sarebbe mai sembrata abbastanza realistica, ma poi mi sono confrontata con alcune amiche già mamme e mi hanno aiutato molto nella scelta di alcuni particolari della maternità di Jasmine. Il risultato lo lascio giudicare ai lettori.
CHIARA: Questa figura di Eva da dove ha avuto origine?
JADA:È una figura che ha fatto parte della mia vita per un periodo molto breve, ma abbastanza intenso da darmi l'ispirazione per concludere la trilogia ahahahah.
CHIARA: Alla fine quale sarà la sorte degli amici dirimpettai di Jasmine?
JADA: Preferisco che la immaginino i lettori
CHIARA: In pentola stanno bollendo altri progetti per un prossimo futuro?
JADA: A dire la verità, sto già scrivendo un nuovo libro, ma per ora è tutto top secret! Non vedo l'ora di poterne parlare!
Ed eccoci qua alla fine di questa intervista. Stavo pensando di raccogliere anche le vostre domande e magari fare 4 chiacchiere in diretta direttamente con l'autrice. Che cosa ne pensate come idea? Io la trovo davvero interessante come idea.
Alla prossima
Kicca
Commenti
Posta un commento