Recensione: feritoie


Buona sera miei amatissimi come state? Come è iniziato questo mese? A me con tremila verifiche una di seguito all’altra. Che pizza! Delle volte vorrei passare una giornata ferma, senza fare assolutamente nulla, con la testa in modalità stop. Penso troppo. Il problema è che non so come fermare la mia testa almeno per qualche secondo, giusto il tempo di ricaricarsi e riprendere fiato. Detto questo… scusatemi per le assenze lunghe ma come già sapete la scuola ha la priorità su tutto. Giusto per dire qualcosina. Adesso però vi lascio alla recensione. Buona lettura a tutti.

TITOLO: Feritoie
AUTORE: Michela Belcore
EDITORE: Il mio libro
NUMERO PAGINE:
PREZZO: 11,50 cartaceo; 1,50ebook
VOTO: 5/5
TRAMALa silloge si compone di poesie scritte nell'arco di circa sette anni, da cui ne ho estratto queste 59. La maggior parte dei componimenti è molto breve, qualcuno tratta dell'amore e della passione, visti da varie angolazioni, altri coinvolgono gli uomini di tutti i tempi come, l'accettazione di sé, l'ansia di vivere e il cambiamento.

COMMENTO PERSONALE: Come è mia consuetudine fare ringrazio davvero di cuore la gentilissima autrice per avermi dato la possibilità di scoprirla, entrando a far parte del suo mondo e facendomi capire qualche cosa in più sulla sua realtà. Questa silloge poetica è davvero originale secondo il mio parere. Non è la classica forma poetica che ritrovi tra i banchi di scuola. Molto particolare è la composizione: avviene una narrazione scritta sotto forma poetica, con dei versi liberi chiaramente. L’ho apprezzata davvero molto perché analizza diversi momenti della giornata con i propri stati d’animo. L’argomento preso in esame più insistentemente è l’amore. Michela però non analizza l’amore passionale, ma quello che deriva dal dolore, probabilmente causato dalla rottura di un fidanzamento o da un allontanamento. La raccolta l’ho praticamente esaurita in un giorno. La consiglio caldamente davvero a tutti quanti. Magari l’idea che si tratti di poesia non vi attrae ma credetemi che ne varrà la pena e vi rispecchierete a trecento sessanta gradi.
Alla prossima avventura my readers.


Kicca.

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