Recensione: una favola in bianco e nero

Salve a tutti miei piccoli amici lettori. Come state? Questo periodo lo prendo per recuperare e fare qualche lettura in più prima del botto finale della chiusura del quadrimestre.
Già so che sarò rimandata a tre materie però l'importante è che esca da questa fase di stallo.
Sto cercando di capire tutte le problematiche e con calma risolverle una ad una. In tutto questo voi come ve la passate? Cosa vi aspettate di trovare sotto il vostro albero? Io devo essere sincera: qualche regalo già l’ho aperto e sono rimasta davvero colpita da tutti i regali. Per la maggior parte sono cose a tema libroso per mia fortuna. Detto questo come vi avevo già annunciato in precedenza oggi vado a parlare di questo libro. Buona lettura.

TITOLO: Favola in bianco e nero

AUTORE: Mauro Corona

EDITORE: Mondadori

NUMERO PAGINE: 93

PREZZO: 10,20€ cartaceo; 5€ ebook

VOTO: 4/5

TRAMA: Nel poetico e tenebro mondo boschivo di Mauro Corona, non è raro imbattersi in una favola. Ma non è scontato che si tratti di una favola idilliaca, perché è proprio quando la narrazione si avventura nel fantastico che l'autore trova l'occasione per far emergere con forza la sua vena più caustica e dissacrante. E questa volta è chiaro più che mai: "Ho scritto una fiaba cattiva sul Natale, perché il Natale è una festa cattiva dove si scoprono i cattivi che fanno i buoni". Se con "Una lacrima color turchese" ci aveva portato ad accettare lo straordinario, ovvero l'eccezionale scomparsa del Bambin Gesù, fuggito dai presepi di tutto il mondo per provocazione, in questo suo ideale seguito si spinge ancora più in là, sfidandoci ad accogliere il diverso. "Favola in bianco e nero" si apre, infatti, con la prodigiosa apparizione di due statuine del Bambin Gesù, una con la pelle bianca e l' altra con la pelle nera, che si materializzano, inaspettatamente, allo scoccare della mezzanotte in tutte le case del mondo. La reazione che si scatena, però, è piuttosto prevedibile, perché tutti cercano di rimuovere la statuina di colore; del resto, la tradizione vuole che Gesù abbia la pelle bianca, nessuno è in grado di tollerare una simile anomalia.

COMMENTO PERSONALE: Questo libro l’ho ricevuto in dono da un caro amico che ringrazio davvero moltissimo. Questo autore non lo avevo mai letto e quindi premetto che è il suo primo romanzo che leggo. Sinceramente la tematica trattata e affrontata mi ha colpita sin da subito: infatti parla proprio del problema dell’immigrazione. Una favola un po' atipica che aveva un suo fascino, sinceramente il voto è dovuto al fatto che nel libro ci sono numerosi riferimenti a uomini di politica e non è che ne ho capito pienamente il senso di queste parti (parlo da emerita ignorante in questo campo). Mi è piaciuta davvero molto l’idea di questa favola ambientata a Natale con due bambini Gesù nel presepe: uno bianco e l’altro nero. Fa riflettere molto sul tema dell’immigrazione. Io ho una mia idea personale in merito: non bisognerebbe mai puntarci il dito contro ma vedere le nostre difficoltà interne e cercare di porvi rimedio. Mauro dice una verità incredibile: la guerra siamo noi esseri umani, proprio per la nostra natura. Mi ha aiutata a riflettere e capire qualcosina di più. Io lo consiglio e spero di riuscire a recuperare qualche altro scritto di questo autore che non conoscevo. Fatemi sapere la vostra a riguardo. Cosa pensate sul tema dell’immigrazione? La colpa è degli immigrati o nostra? Alla prossima avventura dear readers.








Kicca.


Commenti

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