Alessandro Pagani

Hello carissimi amici lettori come state? Io abbastanza bene dai, non mi posso lamentare. Tra pagine di studio nella Divina commedia, lo spagnolo, la letteratura francese e la letteratura e studio della lingua inglese riesco a ritagliarmi un pó di tempo per voi. Ne sto facendo al solito svariate a essere onesta e prego di riuscire a mantenere il ritmo. Ma sono davvero lieta di aver finalmente trovato del tempo da dedicare a questo format. Ringrazio davvero di cuore lo scrittore per la disponibilità e il tempo che ha deciso di dedicarmi. Mi ha sorpresa e spero che lasci sorpresi anche voi.

Buona lettura (come al solito partendo dalla biografia)

BIOGRAFIA: Alessandro Pagani, nato a Firenze nel 1964, è scrittore e musicista. Durante gli anni '80 ha fatto parte del movimento artistico underground fiorentino Pat Pat Recorder, esperienza che lo ha portato sin dal 1988 ad iniziare un percorso come musicista con svariati gruppi tra i quali Stropharia Merdaria, Parce Qu'Il Est Triste, Hypersonics, (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave nel 1990), Subterraneans, Malastrana e successivamente con i Valvola, assieme ai quali ha fondato nel 1997 l'etichetta discografica Shado Records, attiva fino al 2007. Attualmente è batterista del gruppo rock Stolen Apple, che ha fatto uscire l'album di debutto Trenches a Settembre 2016. Ideatore della pagina Meme o non m'eme su Facebook, nel 2019 ha vinto il terzo premio al concorso dell'Asl Toscana Libera la mente e scrivi con il racconto Il Signor A. Una sua frase umoristica appare sull'agenda 2019 di Comix.


E ora via con le domande…


CHIARA: Cosa ti ha spinto a scrivere una raccolta così particolare?

ALESSANDRO: E' la prosecuzione naturale del precedente "Io mi libro" del 2018; con le '500 chicche' ho voluto proseguire la ricerca e l'attitudine verso i doppi sensi, le parodie, i calembour, le gag umoristiche, le trovate ironiche, insomma verso tutto ciò che può far scaturire una risata o, al limite, un sorriso fugace ma sincero.


CHIARA: Leggendo la tua biografia ho visto che hai fatto parte di un movimento artistico underground. Puoi raccontare come hai iniziato questo percorso e in che modo ti ha segnato?

ALESSANDRO:
E' stato grazie a mia sorella Daniela Pagani, che m'invitò una sera ad una sua performance multimediale. Pat Pat Recorder stata un'esperienza formativa molto importante, difatti il mio percorso artistico è iniziato da lì, dal momento in cui realizzai che esternare il lato artistico attraverso il corpo, le idee, le parole poteva essere una sensazione bellissima per sé stessi e per gli altri.

CHIARA: Ti aspettavi di raggiungere un ampio pubblico con questa raccolta?

ALESSANDRO: A distanza di cinque anni sono relativamente soddisfatto, consapevole delle difficoltà nel mondo dell'editoria e non solo. Mi spiace soltanto per quelli che non sono riusciti ad andare oltre le mie battute, che talvolta potevano sembrare banali, ma non lo erano.

CHIARA: Secondo te è meglio la pubblicazione in self-publishing o con degli editori?

ALESSANDRO: Trovare qualcuno che crede in te è sempre uno stimolo per fare meglio, oltretutto è una soddisfazione personale sapere che il tuo lavoro piace veramente a qualcuno. Talvolta però è un'arma a doppio taglio, conosco autori che sono stati completamente dimenticati dall'editore...la soluzione forse sta nel mezzo...ma devono ancora inventarla?

CHIARA: Un augurio agli aspiranti scrittori

ALESSANDRO: Credere nelle proprie possibilità e non fermarsi davanti ai primi ostacoli. Se una cosa piace farla, è giusto andare avanti.


CHIARA: Come mai hai scelto un titolo così esplicito?

ALESSANDRO: Per arrivare con le parole immediatamente al fruitore, a colui che in questo caso, attraverso il riso, cerca e trova un momento di luce in questo mondo troppo oscuro.


CHIARA: Scegli una delle tue frasi che secondo te può risultare ostica e spiegane il significato.

ALESSANDRO: La numero 499: «Io e mia moglie abbiamo raggiunto un’intesa sessuale perfetta: ieri sera avevamo mal di testa, e i nostri amanti pure.»

Citata nella prefazione del libro da Cristiano Militello ("la numero 499 avrebbe potuto scriverla tranquillamente lui "), la frase è stata scritta  realmente dal regista americano ed io, riflettendo sull'evoluzione sessuale del nostro tempo, l'ho adeguata alle esigenze contemporanee.


CHIARA: È presente un significato particolare che volevi attribuire?

ALESSANDRO: Il messaggio è chiaro: vivere per ridere e ridere per sopravvivere è una medicina naturale che allontana parecchi mali.


CHIARA: Quanto è importante lo spirito ironico e umoristico nella letteratura?

ALESSANDRO: Per me fondamentale: riuscire a vedere sé stessi - e quindi il mondo intero - in chiave 'alternativa', meno seriosa, rende tutto più fluttuante, leggero ed apre lo spirito alla creazione, alla genialità. In più, secondo il mio parere, chi sa ridere di sé ha il lasciapassare per far ridere gli altri, cosa di non poco conto in questi tempi.


CHIARA: Ci sono altri progetti che bollono in pentola? 

ALESSANDRO: Uscirà il mio quarto libro, sempre umoristico, dal titolo "i Punkinari" (edito da Nepturanus); in più il 23 febbraio prossimo vedrà la luce il disco d'esordio del mio progetto solista dal nome "Puah": l'album s'intitola "Due acca hho" e sarà disponibile in tutte le piattaforme digitali.

 

Ed eccoci qua giunti al tempo di concludere questa chiacchierata con l’autore. Ringrazio ancora davvero di cuore il gentilissimo autore e spero di avervi sorpreso. Mi piacerebbe in merito poter riuscire a portare delle chiacchierate dal vivo con qualche domanda e perché no…anche qualche gioco. Vi potrebbe piacere come idea?

 

Alla prossima avventura.

Kicca


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