Andrea Bes

Hello carissimi amici. Come state? Io abbastanza bene dai, non mi lamento. Il tempo sembra non essere mai dalla propria parte. In questo periodo mi sento a volte euforica, altre volte un po' come il cielo grigio e cupo. Una mia peculiarità oserei dire. Questo novembre sta procedendo velocemente. Manca davvero poco per il secondo esame universitario. Ce la metterò davvero tutta. Ora la smetto di blaterare e vi presento un nuovo autore: Andrea Bes. Il suo primo libro parla di un argomento davvero toccante e lo ringrazio di cuore per avermi dato la possibilità di scoprirlo.
Buona lettura. 

 BIOGRAFIA: Andrea Bes, nato a Torino nel 1975 e residente a Giaveno (TO). Affetto da SMA III (Atrofia Muscolare Spinale, di tipo tre). Diplomato in ragioneria. Scrittore; ha pubblicato un primo libro intitolato “La battaglia contro il nulla” ed, in seguito, un libro fotografico (in collaborazione con altri autori) intitolato “Giaveno c’era una volta”, alcuni racconti in due edizioni di “Racconti dal Piemonte” ed un romanzo fantasy dal titolo “L’incanto della luna rossa”. Collabora col sito on-line www.DisabiliNews.com, sito nel quale pubblica articoli sulla sua rubrica intitolata “Caffè Disabili”. Gestisce inoltre un suo blog Facebook: “Andrea Bes – Disabili a 360 gradi”. Parecchio attivo nella vita sociale della sua città; collabora con la Pro Loco e segue, su incarico del Sindaco, la problematica sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Fa parte della Consulta per le Malattie Neuromuscolari del Piemonte e Valle d’Aosta in rappresentanza dell’Associazione ASAMSI. 

 Ora come di consueto ecco a voi le domande.

 CHIARA: Da quanto tempo sei nel mondo della scrittura? 

ANDREA: Sette, otto anni circa. 

CHIARA: Quale era il tuo sogno nel cassetto da ragazzo? 

ANDREA: Non ho mai avuto un sogno in particolare, forse perché la mia disabilità mi ha fatto rimanere sempre con i piedi ben piantati a terra.

 CHIARA: Vorrei che ci dicessi qualche cosa di più sulla SMA, meglio conosciuta come atrofia muscolare spinale.

 ANDREA: SMA, acronimo inglese di Atrofia Muscolare Spinale, è una malattia che priva le persone della forza muscolare colpendo le cellule nervose nella spina dorsale, portando via loro la capacità di camminare, mangiare o respirare. È definita “atrofia” perché questo è il termine medico utilizzato per indicare la diminuzione di volume di un tessuto o di un organo (che è quello che generalmente succede ai muscoli non attivi); il termine “muscolare” indica che primariamente colpisce i muscoli che non ricevono il segnale dai motoneuroni; è definita “spinale” perché le cellule colpite originano nella spina dorsale. Classificazione delle varie forme di SMA: c’è una grande variabilità nell’età di esordio, nei sintomi dell’Atrofia Muscolare Spinale e nella sua progressione e queste caratteristiche vengono usate per classificare la SMA in quattro tipi basati sulle tappe fisiche fondamentali raggiunte, anche se nella realtà ogni individuo presenta piccole variazioni rispetto a quanto è proposto dalla classificazione tradizionale: SMA 1, SMA 2, SMA 3 o l’età adulta SMA 4. Esistono altre tipologie di SMA che però dipendono da alterazioni genetiche diverse. Vengono comunque classificate come atrofie muscolari spinali in quanto i segni clinici sono simili alla SMAcausata da delezione in omozigosi del gene SMN1. 

CHIARA: Come hai preso la notizia di soffrire di SMA?

 ANDREA: In realtà la diagnosi venne stata fatta quando avevo circa due anni quindi non me ne resi conto. Diciamo piuttosto che mi sono abituato alla malattia col tempo, ci sono cresciuto quindi l’ho vissuta come una cosa quasi naturale. 

CHIARA: Un augurio agli aspiranti scrittori. 

ANDREA: Di poter sempre scrivere ciò che gli piace senza mai doversi piegare a compromessi. 

CHIARA: Come mai questo titolo? 

ANDREA: Il titolo è una metafora di ciò che vivo quotidianamente come disabile; ogni azione quotidiana, anche la più elementare, è per me una battaglia ma per una persona normodotata questo è difficile da concepire; vestirsi, prendere un bicchiere nell’armadio, aprire la bottiglia, eccetera sono tutte azioni che chiunque svolge senza rendersene conto ma per me sono estremamente complicate, una “battaglia quotidiana” appunto. 

CHIARA: La disabilità la consideri più un pregio o un difetto?

 ANDREA: È inutile nascondersi, principalmente è un difetto perché ti preclude molte cose, negandoti molte gioie e soddisfazioni. Se devo però trovare un pregio nella disabilità è quello che essa ci rende più tenaci, mai arrendevoli.

 CHIARA: Nella tua raccolta di racconti se dovessi scegliere il racconto nel quale ti rispecchi costantemente e in modo maggiore, quale sarebbe? 

ANDREA: “La battaglia contro il nulla”, “Gli sbalzi energetici” e “La vita scomoda”.

 CHIARA: Come mai hai voluto raccontare la tua storia? 

ANDREA: È nato casualmente, non avevo previsto di scrivere un libro che parlasse di me né tantomeno che parlasse di disabilità. Per un evento nella mia città scrissi il brano “Il mio miglior nemico”, dopodiché fu la mia editor che mi spinse a scriverne altri. Racconto dopo racconto, il numero era diventato tale che mi venne proposto di raccoglierli tutti e pubblicarli e io accettai. 

CHIARA: Ci saranno altri libri prossimamente? 

ANDREA: Ce n’è già un altro, uscito ad agosto, intitolato “L’incanto della luna rossa” ma l’argomento è tutt’altro. Come ha spiegato nella risposta precedente non era mia intenzione parlare di me o della disabilità, ciò che volevo scrivere sin dal principio erano romanzi di genere fantasy. Dunque ho deciso di intraprendere questa strada, che è anche il mio sogno, e ho pubblicato questo mio primo romanzo fantasy.

 Ed eccoci qua giunti al termine della nostra chiacchierata. Ringrazio ancora di cuore Andrea per il tempo che mi ha voluto dedicare. Grazie a tutti voi per supportarmi e seguirmi. Vi voglio un mondo di bene. Alla prossima avventura Kicca

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