Sara Piazza


Salve a tutti carissimi amici. Come state? Io abbastanza bene dai anche se in questi giorni sto dando di matto per il troppo studio. Ormai è passato quasi un quadrimestre (da me terminerà questo sabato 18 gennaio) e sono abbastanza soddisfatta anche se il recupero nelle materie scientifiche dovrò farlo. Sinceramente non vedo l’ora di uscire dalla scuola per vari motivi e affrontare un nuovo percorso. Non so però quale facoltà scegliere: sono veramente avvolta nell’oscurità. Parlando d’altro… oggi vorrei presentarvi Sara Piazza. Sono davvero molto contenta di potervi far conoscere questi autori che meritano davvero tantissimo.
Buona lettura
BIOGRAFIA: Sara Piazza è nata a Lucca nel 1978. Dopo la laurea in Giurisprudenza si è trasferita e ha lavorato a Milano fino al 2016, anno in cui è tornata nella città natale, dove vive con il marito e i tre figli.
Oltre che per la scrittura, coltiva da sempre un interesse per la fotografia.
Ha esordito con la pubblicazione del suo racconto Charles e Maria all’interno di un’antologia (Nottetempo 2010); questo è il suo primo libro.

E adesso… via con le domande!
CHIARA: Da quanto tempo scrivi?
SARA: Da quando ero piccola, ma “per davvero” da quando sono andata a vivere a Milano, nel 2005

CHIARA: Come mai hai iniziato questa avventura?SARA: Ho voluto pubblicare i miei racconti con una casa editrice piccola ma di lunga esperienza per dare una forma finita a questo progetto, per mettere anche uno sguardo esterno in quello che proveniva solo da me, per provare a migliorare quello che avevo fatto. E poi sogno di essere una scrittrice dalla prima volta che ho letto Piccole donne!

CHIARA: Ti saresti mai aspettata questo risultato?SARA: Adesso riesco solo a pensare alle cose che avrei potuto o che potrò fare meglio, ma se mi sforzo di pensare a cosa avrei immaginato prima...beh, sarei stata felicissima di quello che ho fatto, senza “se” né “ma”.

CHIARA: Scegli tre autori che ti hanno affascinata da subito spiegando il perché
SARA: Lev Tolstoj perché per quanto venga a noi l’immagine di un uomo misogino e bigotto, dai suoi romanzi impariamo tutto, anche come ragionano le donne;
Elsa Morante, perché italiana, e quindi vicina, ma così colta da essere lontana anni luce da me; Irene Nemirovsky per la sua scrittura sublime, per la tecnica narrativa eccezionale, per il suo modo alto di raccontare i sentimenti.

CHIARA: Un augurio agli aspiranti scrittoriSARA: Quindi anche per me! Auguro un passo alla volta: di leggere buoni libri, scrivere con costanza e poi concludere. Di trovare un buon editore che arricchisca con un lavoro fatto con cura il materiale che ha davanti. E poi di ricominciare.

CHIARA: Ci saranno altri libri prossimamente?
SARA: Spero proprio di sì. Per la mia parte, sono già a lavoro.

CHIARA: A che cosa è dovuta la scelta del titolo?SARA: “Piccole incompletezze” scaturisce da una frase di Calvino, che si trova citata nel mio libro, nella pagina successiva alla dedica: “Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane”. Trovo che condensi perfettamente lo spirito dei miei racconti.

CHIARA: Se dovessi immedesimarti nel libro... quale racconto sarebbe quello che ti rappresenta di più? Perché?SARA: Se proprio devo...scelgo “il busto”. Si tratta di un racconto sull’inizio di un’amicizia. Io non ho vissuto le esperienze della protagonista ma quei sentimenti li ho provati tutti.

CHIARA: Da che cosa hai tratto ispirazione per realizzare la sarta nel racconto?SARA: Avevo voglia di raccontare la storia di una piccola comunità di persone (una famiglia?) in cui piccole e grandi frustrazioni inceppavano i meccanismi. Il finale è saltato fuori quasi da solo. Alcuni dettagli provengono dalla mia infanzia, dal paese e dagli ambienti in chi abitavano i miei nonni e dove io ho passato molto tempo in solitudine o quasi.

CHIARA: Come mai i protagonisti di queste vicende si sentono incompleti?SARA: Perché lo sono. Lo è chi cerca qualcosa, e quando si è giovani si cerca qualcosa per forza, o almeno si dovrebbe fare questo. E converrebbe non fermarsi neppure una volta diventati grandi...

Ed eccoci giunti al termine di una nuova chiaccherata. Ringrazio in primo luogo Sara per avermi risposto alle curiosità svelandomi qualcosa in più sul suo passato e qualche aneddoto. Poi ovviamente ringrazio voi che passate il tempo a leggere ciò che scrivo. Spero sia di vostro gradimento. Spero anche di farvi scoprire nuove persone dalle quali prendere anche spunto.

Alla prossima avventura.



Kicca


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