Recensione: non tutti i bambini amano andare in bicicletta

Hello dear readers. Come state? Scusate l’assenza di questo periodo però sfortunatamente la routine è cominciata di nuovo… Le letture purtroppo procedono a rilento, ma non disperate (io sono la prima a farlo), vi leggerò tutti! Comunque cosa mi raccontate di bello? Io nulla di che… Quest’anno sto amando in particolar modo la letteratura italiana. Devo ammettere che la sorte mi ha voluto parecchio bene regalandomi un dono che porterò per sempre nel cuore. Finendo di blaterare cose inutili vi lascio la recensione. Buona lettura!
TITOLO: Non tutti i bambini amano andare in bicicletta
AUTORE: William Cesar Priore
EDITORE: Amazon
NUMERO PAGINE: 124
PREZZO: 6 cartaceo
VOTO: 4,5/5
TRAMA: Montevideo, Uruguay, fine anni 80. Cesar è un bambino di circa undici anni con una forte passione per il calcio e per la nipote del suo vicino di casa, Patrizia. Terzo di cinque fratelli, vive con la sua famiglia in una casa con ben poche comodità. Le sue avventure incominceranno quando Cesar, per far colpo su Patrizia, deciderà di comprare una bicicletta senza l’aiuto monetario dei suoi genitori. La storia sottolinea quanto la forza di volontà possa aiutare un bambino a raggiungere i propri obiettivi.


COMMENTO PERSONALE: Ringrazio come è mia consuetudine il gentilissimo autore per avermi dato la possibilità di farsi scoprire, leggendo il suo primo romanzo. Vorrei subito chiarire il motivo del voto che chiaramente deve essere preso come un incentivo a migliorare: non è dovuto al contenuto quanto a numerosi errori di battitura soprattutto per quanto riguarda la punteggiatura. Capisco che un errore di distrazione possa essere commesso ma quando iniziano ad essere numerosi la lettura diviene più lenta. Ma sorvolando questo vado subito ad analizzare il contenuto del testo. Mi è piaciuta davvero moltissimo la scelta dell’ambientazione poiché si trattano di una cultura e di una realtà differenti. Amo vedere queste cose e soprattutto mi ha colpita e amareggiata lo stile di vita condotto da Cesar il protagonista e la sua famiglia: vivono in condizioni davvero brutte, pensate che in una stanza da letto devono dormire in 5, ogni qualvolta che viene giù un temporale pesante la luce va via, ogni mattina la sveglia è all’alba. Pensate che persino il pallone non è come lo immaginiamo noi ma è formato da numerosissimi calzini. Se penso di dover sopportare questa vita penso proprio che non riuscirei mai a tollerala. In più ho adorato il protagonista quando ha deciso che dopo un fortuito incontro con una ragazza, della quale si innamora sin da subito, di costruirsi una bicicletta. Con mia grandissima sorpresa ho saputo dallo stesso autore che questo racconto è autobiografico e che quindi lui ha vissuto i n prima persona questa vita. Mi ha insegnato ad apprezzare i nostri averi, cercando di goderli appieno e vivendo il tempo come la cosa più preziosa del mondo.
Sono giunta al termine di questa recensione, spero di essere riuscita a trasmettervi qualcosa. Alla prossima.




Kicca

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